La Villa si sviluppa su un pianoterra, due piani superiori e una soffitta e presenta all’interno l’impianto di tipo settecentesco di gusto veneto: un grande salone centrale circondato da ampie stanze, comunicanti fra loro, ognuna piacevolmente illuminata da almeno due finestre.
La visita prende avvio al pianoterra dove, attorno al centrale Salone di caccia, ruotano i tre ambienti della Biblioteca, la Cucina storica completa di fornelli e stoviglie d’epoca, la piccola Cappella adorna di opere d’arte sacra e le quattro sale dedicate ai Capolavori dell’Istria, di proprietà statale, che rappresentano un exemplum della produzione artistica veneziana dal XIV al XVIII sec.
Negli ambienti esterni alla villa sono ospitati importanti nuclei artistici: la Gipsoteca-Gliptoteca, in cui oltre 500 opere dei secoli XIX e XX testimoniano lo sviluppo della scultura a Trieste da Canova a Marcello Mascherini, e la Quadreria “Laura Ruaro Loseri”, in cui sono ospitati i dipinti dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste (visitabile su appuntamento).
Nel sotterraneo si dispiega l’esposizione di ceramica italiana dal Medioevo all’800 con un particolare focus sulla ceramica triestina dell’inizio del XIX sec., seguita dal “Memoriale Giorgio Costantinides, che accoglie la cospicua donazione di gioielli, bijoux, ceramiche, vetri e argenti effettuata da Fulvia Costantinides (2001-2015).
Il primo piano accoglie una serie di ambienti che mantengono l’arredo originario voluto dalla famiglia Sartorio, tra cui l’eccezionale Sala Gotica. Attorno al centrale Salone da Ballo, adorno di arazzi francesi del XVIII sec., si susseguono: la Sala da pranzo – dove si dispiega un raffinato servizio in porcellana di Meissen della prima metà dell’800 -; il Salotto degli antenati con la galleria dei ritratti di famiglia; il Salotto di Paolina in stile Luigi XVI; la Sala da musica con i suoi affreschi neoclassici; il Salotto rosa in stile Luigi XV e la Stanza da letto che nel 1918 ospitò Emanuele Filiberto Duca d’Aosta. Completano il percorso le tre sale dedicate alla collezione Rusconi Opuich, donata nel 1976 da un discendente del ramo Fontana, e la sala dedicata al Trittico di Santa Chiara, unica testimonianza triestina della pittura veneziana del XIV sec.
Al secondo piano si trovano: le due sale destinate all’eccezionale raccolta di disegni di Giambattista Tiepolo donata da Giuseppe Sartorio; due sale di argomento napoleonico; una sala da pranzo contenente porcellane sette-ottocentesche; la collezione “Giuseppe Piperata” di dipinti del pittore triestino Arturo Fittke e ambienti dedicati alle esposizioni temporanee.