Un tempo buona parte della collezione era esposta nel Civico Museo di Storia Patria, ospitato inizialmente nella villa Basevi – bombardata durante il secondo conflitto mondiale – e successivamente nella sede di via Imbriani 5, oppure riposta in appositi ambienti.
Il completo restauro delle opere d’arte è stato reso possibile dallo straordinario e generoso contributo del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti elargito in occasione del XXXII Congresso Nazionale tenutosi a Trieste nell’anno 2000.
Gli esemplari più cospicui della collezione di gessi dei Civici Musei di Storia ed Arte sono quattro opere di Antonio Canova: il busto di Napoleone Bonaparte, i ritratti di Carolina Murat Bonaparte e Gioacchino Murat (le cui realizzazioni in marmo sono oggi perdute) e l’autoritratto.
Il nucleo fondamentale comprende opere di scultori triestini e non, databili tra gli inizi del XIX secolo e la metà del XX: bozzetti o realizzazioni di opere poi tradotte in pietra o in bronzo per decorare i palazzi della città (per esempio il palazzo della RAS), le tombe dei cittadini più illustri del Cimitero di Sant’Anna, oppure per commemorare triestini eccellenti (ad esempio i busti nel Giardino Pubblico). Tra gli autori triestini qui presenti ricordiamo: Giovanni Depaul (1825-1918), Giuseppe Capolino (1828-1858), Giovanni Mayer (1863-1943), Giovanni Marin (1875-1926), Antonio Camaur (1875-1919) fino ad arrivare a Marcello Mascherini (1906-1983) a Ugo Carà (1908-2004) e a Nino Spagnoli (1920-2005), che testimoniano il fervere dell’attività artistica a Trieste nella seconda metà dell’Ottocento e nel secolo seguente, fino a oggi.
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