I Disegni del Museo Sartorio
Museo Sartorio
dal 16 dicembre 2012 al 7 aprile 2013
Inaugurazione: sabato 15 dicembre 2012 ore 12.
Civico Museo Sartorio
Largo Papa Giovanni XXIII, 1 – Trieste
Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì
I Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste possiedono una tra le più importanti collezioni al mondo di disegni di Giambattista Tiepolo.
Fu costituita dal barone Giuseppe Sartorio nel 1893 il quale la acquistò con accortezza e tempestività da un antiquario triestino e per sua espressa volontà alla sua morte, avvenuta nel 1910, la collezione fu donata al Comune di Trieste.
La mostra presenta al pubblico una rassegna preziosa e originale di 140 disegni facenti parte del nutrito
corpus grafico di Giambattista Tiepolo – entrato al Civico Museo Sartorio di Trieste nel 1910 – normalmente non visibile nella sua interezza per ragioni di conservazione.
Voluta dalla direttrice dei Civici Musei e Museo Revoltella, Maria Masau Dan, e curata da Lorenza Resciniti e Francesca Nodari, l’esposizione è articolata in tredici sezioni, che oltre al salone centrale occupano altri cinque ambienti della villa al II piano, lasciando in alcuni casi inalterato l’arredamento.
Ogni sezione è dedicata ad una diversa tipologia di disegni: studi preparatori per le decorazioni ad affresco, disegni relativi a dipinti di soggetto storico-mitologico e sacro; abbozzi e studi di singole figure (vecchi orientali, soldati, personificazioni allegoriche, caricature), teste di carattere, a cui si affiancano esercitazioni con alberi, cani, vasi e altri oggetti. All’interno di ogni singola sezione i disegni sono esposti seguendo un ordine cronologico che permette di capire lo sviluppo stilistico della grafica di Tiepolo, dagli esempi giovanili degli anni Trenta fino alle prove più tarde a ridosso della partenza per la Spagna. Per evidenziare la stretta connessione tra il disegno e l’opera finita, fanno da supporto alcune riproduzioni fotografiche di cicli di affreschi e pale d’altare, come ad esempio quelli di Villa Loschi al Biron (1734), di Villa Valmarana (1757) a Vicenza e le pale dei Gesuati a Venezia (
Madonna con le Sante Caterina, Rosa e Agnese, 1748) e della parrocchiale di Mirano (
Miracolo del piede risanato, 1760).
A Giambattista Tiepolo sono ufficialmente attribuiti oltre duemila disegni, il nucleo grafico più consistente che un artista abbia lasciato nel Settecento. Tali disegni sono dispersi in moltissimi musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra cui le più consistenti si trovano al Victoria and Albert Museum di Londra, al Kupferstich Kabinet di Stoccarda, al Metropolitan Museum di New York, alla Pierpont Morgan Library di New York. La collezione Sartorio riunisce ben 254 fogli, di cui venticinque sono disegnati su tutti e due i lati, per cui il numero dei disegni è di 279, e solo cinque sono attribuibili al figlio Giandomenico.
Una straordinaria collezione
Nel 1910 i Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste entrano in possesso di una cospicua collezione di disegni tiepoleschi. Tale collezione può essere annoverata tra le più importanti nell’ambito del
corpus grafico della pittura veneta settecentesca, sia per il considerevole numero di pezzi, 254 fogli, sia perché, coprendo tutto l’arco cronologico dell’arte di Giambattista Tiepolo, si configura come un punto fermo per lo studio dell’opera del maestro.
Si deve la sua esistenza all’attenzione e alla munificenza del barone Giuseppe Sartorio, appassionato raccoglitore d’arte triestino, che nel 1893 la comprò a Trieste dall’antiquario Giuseppe Zanolla. La conoscenza dettagliata dello straordinario acquisto è tramandata dal pittore triestino Carlo Wostry, amico e consigliere di Giuseppe Sartorio in campo artistico, nella sua
Storia del circolo artistico di Trieste. Sartorio comperava per donare un giorno alla sua città, ma nel frattempo solo pochi intenditori erano invitati a vedere i suoi tesori. Tuttavia, quando nel 1896, in occasione del bicentenario della nascita di Giambattista Tiepolo, Venezia organizzò una mostra presso le Gallerie e il Museo Archeologico, il collezionista prestò quasi metà della raccolta.
Nel 1910, alla morte di Giuseppe Sartorio le sue eredi, la sorella Paolina e la nipote Anna, donarono i disegni a lui appartenuti (e altre collezioni di carattere archeologico e artistico) ai Civici Musei di Storia ed Arte, affinché divenissero oggetto di fruizione pubblica, assecondando così il desiderio del loro congiunto.
Tuttavia la città dovette aspettare molti anni prima di poterli vedere esposti: la sede civica museale non era ancora pronta ad ospitare i disegni e nel frattempo i pericoli che correvano le raccolte d’arte in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale ne decretarono l’allontanamento da Trieste: i disegni partirono per Lubiana nel 1916 e rimpatriarono appena nel 1941.
Nel settembre 1942 vide la luce l’autorevole volume sui disegni di Giorgio Vigni, corredato da fotografie esemplari di Giacomo Sterle.
Oggi i disegni sono esposti a rotazione in due sale al secondo piano del Civico Museo Sartorio; queste, inaugurate il 5 dicembre 1998, sono arredate con vetrine e cassettiere climatizzate e illuminate nel rispetto degli attuali parametri conservativi