Secondo piano

() Servizi per il pubblico / Ascensore
() Sale con arredamento Sartorio
() Sale con altre collezioni
() Spazi riservati al personale

32. Atrio

In questo piano della villa Anna Sartorio Segrè si stabilì negli ultimi anni di vita, creandovi i suoi appartamenti personali. Alla fine della seconda Guerra Mondiale la proprietà fu requisita e l’arredamento totalmente rimosso, cosicché questi ambienti trovarono, e trovano ancor oggi, destinazioni diverse, come allestimenti permanenti e mostre temporanee.

Dall’atrio, il cui soffitto è decorato con un motivo a finto rilievo in stile neoclassico, si accede al salone e alle sale laterali. A sinistra si aprono le due Sale Tiepolo.

Atrio

33. Salone degli specchi

Il salone, oggi adibito a mostre temporanee, è adorno di quattro grandi specchi con cornice dorata del tutto simili a quelli esposti nell’atrio al primo piano. Sopra le due porte che conducono alle sale laterali, sono stati effettuati alcuni saggi che hanno messo in luce piccole porzioni di pitture a tempera. Il soffitto presenta invece una decorazione a cassettoni in legno e in gesso sui toni dell’avorio e dell’ocra.

Salone degli specchi

34. Sala da pranzo

A destra del salone si apre la seconda sala da pranzo presente nella casa, il cui arredo, analogamente al Salotto di Paolina, proviene dall’appartamento di via della Geppa, dimora di Anna Sartorio e Salvatore Segrè fino al 1921. L’arredamento si rifà allo stile Luigi XVI e ha superfici dipinte di un tenue verde salvia opaco con leggiadre decorazioni bianche a rilievo. La tappezzeria, risalente agli anni ’70 del ‘900, ripropone con fedeltà sia il colore che il motivo decorativo di quella precedente, molto probabilmente scelta da Anna Sartorio. Come sovrapporte, quattro Nature morte con fiori, frutta e selvaggina.

La Sala da pranzo è l’ambiente ideale per l’esposizione – secondo nuclei tematici – della collezione di porcellana dei Civici Musei di Storia ed Arte.

Sala da pranzo

35. Salotto di Anna

Questo salotto prende il nome da Anna Sartorio Segrè, che si dice vi trascorresse gran parte del suo tempo negli ultimi anni della sua vita. È rivestito da una tappezzeria tessile a racemi floreali sui toni del rosa, affine a quelle ideate dalla manifattura Rubelli di Venezia, che ben si accorda con la boiserie di colore rosso magenta arricchita da stucchi in foglia d’oro e interrotta da un elegante caminetto in marmo nero.

Le opere presenti nel salotto si incentrano sul tema napoleonico dal punto di vista della corona austriaca, con la celebrazione delle proprie vittorie sull’esercito francese: tra le opere pittoriche spiccano due grandi dipinti di Giuseppe Bernardino Bison (Palmanova, Udine, 1762-Milano, 1844), datati 1827 e raffiguranti due episodi della Battaglia di Lipsia dell’ottobre 1813: Il combattimento presso Hanau (tra le finestre) e Il generale principe Carl von Schwarzenberg annuncia la vittoria ai monarchi alleati.

Ai lati del camino si trovano due quadri di dimensioni minori, opera del pittore di corte Johann Nepomuk Höchle (Monaco di Baviera, 1790-Vienna, 1835), appartenuti alla famiglia Sartorio e raffiguranti, da sinistra a destra: La cattura del generale Vandamme alla battaglia di Kulm (30 agosto 1813) e La battaglia di Waterloo (18 giugno 1815).

Completano l’esposizione altre due opere appartenenti alla collezione Sartorio: un busto marmoreo raffigurante Elisa Bonaparte Baciocchi – sulla mensola del camino – e un ritratto del marito Felice Baciocchi (restaurato nel 2019 grazie alla donazione Lanieri) sulla parete dirimpetto.

Provengono invece dalla collezione Rusconi le quattro piccole sculture neoclassiche in porcellana biscuit della Manifattura di Vienna, raffiguranti: Amore e offerenteL’acconciatura di VenereApollo citaredo e Diana con i cani.

Salotto di Anna

36. Sala Napoleonica

La sala è dedicata a un pregevole “déjeuner solitaire” – ovvero un servizio da colazione per un unico commensale – in venti raffinati pezzi di sapore neoclassico, decorati a fondo marmorizzato di varie tonalità e impreziosito in oro, realizzato a Parigi dalla manifattura Locré-Russinger tra la fine del XVIII e il primo decennio del XIX secolo.

Esso è pervenuto al Museo nel corso del 2015, grazie al dono della signora Odette Pavret de la Rochefordière De Cecco. Secondo quanto trasmesso dalla tradizione familiare, tale servizio fu regalato da Napoleone Bonaparte, in segno di gratitudine per la fedeltà dimostrata, al nobiluomo Claude Suisse, Baron de Sainte Claire (1773-1824), ufficiale dell’esercito francese e antenato della donatrice. Accanto al servizio, la donatrice ha aggiunto anche un orologio e una coppia di candelieri in bronzo dorato parigini, coevi.

Nella sala, a opportuno accompagnamento, sono state selezionate alcune preziose incisioni provenienti dal Gabinetto Disegni e Stampe dei Civici Musei di Storia ed Arte, raffiguranti Napoleone e le sue battaglie, in modo da ripercorrere la vita del nobiluomo e ufficiale Claude Suisse de Sainte Claire inserendola nel contesto delle guerre napoleoniche, a cui partecipò valorosamente.

Una donazione di poco seguente, effettuata dalla famiglia Pepeu nel 2016, ha arricchito la sala di un mobile secrétaire in stile Impero databile all’inizio del XIX secolo che, secondo la tradizione familiare, parrebbe proveniente da Villa Murat a Trieste dove sarebbe appartenuto a Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone.

Sala napoleonica

37. Sale Tiepolo

I Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste possiedono una collezione di disegni tiepoleschi che può essere annoverata tra le più importanti nell’ambito del corpus grafico della pittura veneta settecentesca, sia per il considerevole numero di pezzi, sia perché – coprendo tutto l’arco cronologico dell’arte di Giambattista Tiepolo – si configura come un punto fermo per lo studio dell’opera del maestro.

Fu costituita dal barone Giuseppe Sartorio nel 1893 il quale la acquistò con accortezza e tempestività da un antiquario triestino e per sua espressa volontà alla sua morte, avvenuta nel 1910, la collezione fu donata al Comune di Trieste.

A Giambattista Tiepolo sono ufficialmente attribuiti oltre duemila disegni, il nucleo grafico più consistente che un artista abbia lasciato nel Settecento e forse nella cultura figurativa di tutti i tempi. Tali disegni sono dispersi in numerosi musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra cui le più consistenti si trovano al Victoria&Albert Museum di Londra, al Kupferstich Kabinet di Stoccarda, al Metropolitan Museum di New York, alla Pierpont Morgan Library a a New York. La collezione Sartorio riunisce ben 254 fogli, di cui venticinque sono disegnati su tutti e due i lati, per cui il numero dei disegni è di 279, di cui solo cinque attribuibili al figlio Giandomenico.

Al fine di valorizzare questo inestimabile patrimonio, il 5 dicembre 1998 in memoria di Giorgio Costantinides, per munifico dono della sua famiglia, sono state inaugurate le due Sale Tiepolo che, grazie alla climatizzazione e a un impianto illuminotecnico idoneo, permettono la miglior conservazione e fruizione dei disegni, esposti a rotazione.

Sale Tiepolo

38.-39. Sale "Arturo Fittke" – collezione Giuseppe Piperata

Foto di Cristian Deklic

Le due sale a destra dell’atrio ospitano la collezione Giuseppe Piperata dedicata al pittore triestino Arturo Fittke (1873-1910). Composta da cinquantasei dipinti, sessanta disegni e un archivio, fu raccolta con passione dal collezionista, devoto estimatore dell’artista, pezzo dopo pezzo, tra il 1920 e il 1975: nobilissima missione che ha permesso di ricostruire il profilo artistico del pittore e mettere in luce il suo significativo ruolo nell’ambito artistico triestino. Questo artista si contraddistingue per uno stile estremamente personale tra realismo ed impressionismo. La sua opera esprime il desiderio di mostrare l’atmosfera luminosa della realtà ed il tratto del suo pennello ci trasmette tutto il tormento della sua anima e la tensione della sua ricerca artistica.

Gabinetto Disegni e Stampe

Terzo piano (fuori mappa)

Inaugurato nel 2010 nel salone centrale della soffitta del Museo Sartorio, il Gabinetto Disegni e Stampe dei Civici Musei di Storia ed Arte raccoglie tutta la collezione grafica dei musei. Essa è venuta formandosi a partire dalla loro apertura, nel 1873, soprattutto tramite lasciti e donazioni, ma anche per acquisti, e spazia dall’ambito cittadino all’arte italiana ed europea.

Il Gabinetto Disegni e Stampe è visitabile solo su appuntamento per esigenze di studio e ricerca.

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